Tanti anni fa, 20 per la precisione, tenni 12 lezioni di psicologia che ritengo siano ancora attuali. Piccoli scampoli di vita condivisi con alcuni amici interessati al linguaggio dei sogni.
Ho ritrovato la trascrizione delle registrazioni curata dalla dottoressa Clara Calasso.
Vi ripropongo la TERZA, e se l’audience mi darà conforto pubblicherò anche le altre NOVE.
Buona lettura.
DANIELE BERNABEI
CORSO di PSICOLOGIA
1997-98
(Trascrizione a cura di CLARA CALASSO)
INDICE
1° Lezione
Apertura corso(14 ott.'97) 2° Lezione
La rimozione (21 ott.) 3° Lezione
Come usare le immagini (28 ott.) 4° Lezione
Il karma (25 nov.) 5° Lezione
Il rimosso (2dic.) 6° Lezione
La struttura della personalità: i complessi (9 dic.) 7° Lezione
Il Natale. Uccidere l’immagine (23 dic.) 8° Lezione
Pragmatica esistenziale (7 genn. '98) 9° Lezione
Il processo decisionale (13 genn.) 10° Lezione
La proporzione (20 genn.) 11° Lezione
Il linguaggio delle immagini (27 genn.) 12° Lezione
Come si evita la Costellazione del Serpente. (17 lug.)
28 ottobre 1997
3° Lezione
COME USARE LE IMMAGINI
Come in un sogno |
Prima c’è la
memoria che costruisce un’immagine, poi questa organizza nello spazio-tempo
dell’esistenza l’azione cibernetica dell’uomo.
Dietro un
televisore c’è lo schema dei suoi circuiti ma, per chi non conosce
quell’alfabeto, sono tutte freccette, segni strani e incomprensibili. Dipende
dall’ignoranza della persona.
Un architetto
che vuole costruire un’autostrada, va in campagna, vede una valle, una
montagna, un prato, delle case, e immagina qual è il percorso che potrebbe
sviluppare la nuova autostrada, nel rispetto dell’ecologia dell’ambiente,
dell’estetica del paesaggio, della funzionalità della comunicazione etc.
Immagina. E nessuno può dirgli che non è vero che ha immaginato un’autostrada:
non è pazzo. Il problema sarebbe se vedesse dei marziani che camminano
sull’autostrada in bicicletta! Dopo aver immaginato l’autostrada, va a casa, la
disegna, fa uno schizzo di come l’ha immaginata, poi passa allo studio di
fattibilità, alla progettazione vera e propria delle varie fasi, al collaudo
etc. fino al rilascio del manufatto dell’opera. Però all’inizio c’è
un’intuizione, una visione, che dura un attimo. Prima c’è la visione, poi la
lettura di questa visione, poi la creazione di uno stereotipo affinché la
visione possa tradursi in azione.
In questo
corso vorrei rivolgere tutta l’attenzione a come visualizzare, come leggere
l’immagine, quindi a come formalizzare uno stereotipo, un programma, un modulo,
una procedura, per dare un parametro all’azione in modo che sia vincente, in
funzione dell’immagine. L’immagine non è né positiva né negativa, se non esclusivamente in relazione al
soggetto che la percepisce.
Percepire
significa ‘prendere per sé’(lat.: per se capit). Percezione quindi
significa prendere una immagine per poi formalizzare una azione. Infatti non è
possibile che una immagine non formalizzi una energia.
Se siete qui,
è per imparare e non per fare cultura: imparare non un libro a memoria ma a
fare le cose per come servono ad ognuno di noi.
Poiché esiste una gerarchia dei valori, essa
vale sia al proprio interno, quando si fanno le scelte, sia al di fuori di noi per tutto quello che ci
circonda.
Perché accade la malattia?
Uno ha un
obiettivo, che è quello di realizzare sé stesso, e pone dei valori nella
propria esistenza: gli affari, l’amore, le vacanze, quella macchina, quel
libro, il sesso, andare a cena... Si dà un valore a ognuna di queste realtà, le
quali esistono continuamente, però noi attribuiamo loro una valenza che non
corrisponde a quella che veramente è per noi. Il lavoro ha una certa valenza,
ma solo nel senso di utilità e funzionalità.
Se però
attribuiamo ad una relazione affettiva un valore superiore a quello che in
realtà ci può dare, quando poi andiamo a fare i conti, questi non quadrano: nel
momento in cui attiviamo quell’azione ci aspettiamo un interesse del 50%,
quando invece andiamo a fare i conti veramente, vediamo che siamo in perdita
del 20%, quindi c’è una differenza del 70%. Allora si entra in nevrosi. La
nevrosi consiste essenzialmente nel non avere nella realtà un riscontro delle
azioni che compiamo, secondo un’ipotesi di valore che noi attribuiamo a quell'azione
ma che essa poi di fatto non ha.
Dobbiamo
imparare esattamente come si fa per attribuire il vero valore alle cose che noi
facciamo, pensiamo, immaginiamo. Il vero valore è quello che è riguardo all’intelligenza
della cellula, del genoma cellulare, cioè del genio della nostra esistenza. Il
progetto non è esoterico né tanto meno religioso, è essenzialmente biologico,
cioè secondo la logica della vita.
Infatti nei
sogni la cosa più importante è recuperare
la lettura del messaggio biologico, al di là di qualunque altra
interpretazione, perché i sogni, nella maggior parte dei casi (tranne i sogni
meccanici), sono attinenti all’aspetto biologico della nostra esistenza.
Allora in che
modo l’immagine che abbiamo attiva il biologico della nostra vita?
Siamo ancora
nel ciclo biologico, è inutile andare nel ciclo psicologico della creatività quando
ancora non siamo in grado di gestire in modo ordinato il biologico.
La creatività
ha come sostrato il nostro corpo perché senza di esso non esistiamo. Non siamo
puro spirito, noi siamo degli enti che hanno una certa configurazione della
quale fa parte anche il corpo. Ne fa parte anche l’intelligenza, la mente, i
sentimenti, le emozioni, ma senza questo corpo noi non esistiamo.
Quindi curare
il corpo non significa curare tutto, ma il corpo dovrebbe essere considerato sotto il profilo
informatico, come il cruscotto sintomatico
della nostra esistenza. Come sta la nostra cellula così stiamo noi.
Allora di
competenza medica è solo ed esclusivamente il corpo, tranne l’intelligenza, ma
l’uomo non è né medico né psicologo, né manager né maestro, è semplicemente ‘uomo’.
Quindi non è la professione che identifica la persona in un determinato luogo,
ma è l’uomo che deve gestire la propria professione.
Faccio un
esempio. Il generale è tale solo quando ha davanti i soldati e dà gli ordini,
ma quando va al bagno deve tirarsi giù i pantaloni, non può mettersi
sull’attenti oppure dare ordini al suo intestino, è impossibile e, se lo fa, se
la fa addosso! Se va in bicicletta, deve togliersi la divisa, perché se no si
sporca; se nuota deve indossare il costume; insomma non può essere generale
ventiquattro ore su ventiquattro.
Quando si
vende un libretto d’istruzioni, esso va insieme alla macchina: e la macchina è
ciascuno di noi, perché ognuno fa il proprio viaggio.
Infatti l’automobile nei sogni identifica la
funzionalità dell’Io logico-storico, in quanto esso è meccanico e non
metafisico. L’Io metafisico è un’altra cosa.
L’Io è un insieme di funzioni che vengono
attivate secondo la necessità, secondo una gerarchia di valori, ed esso è
autonomo nel gestire queste funzionalità. Allora, secondo dove va la macchina,
così è l’Io. Queste spiegazioni si possono dare a chi capisce, oppure a chi
studia.
Vediamo come
si studia.
‘Aggressività’.
Ecco, ho detto questa parola e si è attivato il campo informatico (ex-
psichico). Infatti sento che c’è un po’ di aggressività stasera.
L’aggressività
è la benzina, l’energia che noi usiamo per difendere l’erotismo. Erotismo e
aggressività costituiscono tutta la biologia di questo mondo.
Aggressività. (lat. ‘aggredior’) Andare ad accaparrare per metabolizzare e
distruggere.(...) Darsi una spinta da un contesto ad un altro per soddisfare
una necessità vitale.”
Darsi una
spinta dal proprio luogo a quello della gazzella, perché ho fame, aggredisco l’ambiente per mia
necessità. In questo caso l’aggressività non è negativa, l’aggressione
lo è.
“Applicazione di una forza su un contesto
secondo un certo modo”
Significa che
uno spende energia secondo la forma intenzionale del primo da cui esce
l’investimento, cioè di colui che intenziona.
Il concetto è
semplice ma di non facile comprensione.
Adesso provo a
spiegare.
Molte persone
(il 101%) quando fanno un’azione, sono pressoché convinte che essa nasca da una
loro intenzionalità, perché l’Io ha un'intenzione: io voglio così perché sono tutto
per me, sono sano, sono uno, quello che faccio è fatto bene, perché è così e
l’ho deciso io.
Purtroppo non
è così, questa intenzionalità in realtà viene mediata dall’Io ma non nasce
dall’Io, può provenire da altre entità, da altri luoghi, da altre persone, da
altre emittenze.
Però nel momento in cui io mi muovo,
aggredisco, (nel senso di fare, occupare l’ambiente), secondo quell’intenzionalità
e non secondo la mia, agisco così convinto al 100% che faccio bene perché lo
so, ma in realtà non è così.
Ecco perché si parla di primo emittente, colui che intenziona (propaganda politica, fanatismo religioso, pubblicità, … ipnosi di massa. p.e.)
Ecco perché si parla di primo emittente, colui che intenziona (propaganda politica, fanatismo religioso, pubblicità, … ipnosi di massa. p.e.)
Quando si
leggono le immagini, come abbiamo fatto l’altra volta, in esse si vede subito
che tipo d’intenzionalità c’è, se è positiva o negativa, e da chi proviene, da
dove passa e a chi arriva.
E’ proprio un fatto fisico, ma così fisico che
si vede dagli effetti; perché se io butto questa cosa per terra (butta per terra un oggetto), significa
che prima io ho fatto qualche altra cosa per cui questo oggetto cadesse. Questo
si chiama processo causale. Ma se io la tiro in testa a qualcuno, la cosa oltre
che causale, è anche finalistica, teleologica, perché voglio ottenere
quell’effetto.
Quindi, prima di fare, bisogna essere molto attenti e in grado di cogliere l’immagine che formalizza quell’azione. Se io colgo l’immagine, siccome c’è reversibilità tra immagine ed energia, posso anche cogliere da dove mi arriva il messaggio.
Quindi, prima di fare, bisogna essere molto attenti e in grado di cogliere l’immagine che formalizza quell’azione. Se io colgo l’immagine, siccome c’è reversibilità tra immagine ed energia, posso anche cogliere da dove mi arriva il messaggio.
L’intenzionalità
può essere di quattro tipi: quella dell’Io, quella del complesso, quella del
sociale e quella del proprio Kernel (in informatica il nucleo base del sistema
operativo di Linux) che in psicologia si chiama il Sé profondo, e tanti altri
modi. I Rosacroce parlano di Anima Scintilla di Spirito. Voce di Dio, Parola di
Dio...
Biologicamente
siamo in presenza di computazioni di connessioni neurali del Sistema Nervoso
Centrale.
Voi non ve ne
accorgete, ma la cosa più bella qui è il campo informatico positivo che pian
piano aumenta e si riattiva.
Chiamiamolo
campo informatico se a voi non dispiace. E’ più attuale.
L’aggressività
fa spostare una forza da un luogo a un altro, da un punto forza a un altro,
però non fa crescere, è di difesa della propria individuazione. Il leone quando
aggredisce la gazzella si sposta da un luogo all'altro secondo l’intenzionalità
di natura, quella del suo DNA biologico.
Fa benissimo a uccidere perché dopo la mangia,
non la lascia lì: quindi lì c’è la crescita, la metabolizzazione, l’erotismo
cellulare.
Ecco come funziona: aggressività, erotismo, aggressività, erotismo... Il comportamento dell’animale è sempre finalizzato a una propria utilità; quando ha finito di mangiare l’animale accresce la propria bellezza e la propria sanità: aggressività, erotismo e piacere.
Ecco come funziona: aggressività, erotismo, aggressività, erotismo... Il comportamento dell’animale è sempre finalizzato a una propria utilità; quando ha finito di mangiare l’animale accresce la propria bellezza e la propria sanità: aggressività, erotismo e piacere.
Per gli animali
è facile perché sono fissati nel biologico.
Invece difficile è per l’uomo il quale ha una libertà, che è data dalla sua intelligenza ed ha la possibilità di modificare l’ambiente a propria immagine e somiglianza (ma a volte fa dei casini pazzeschi). Ecco perché quando uno entra in una casa, va in un luogo, può capire che tipo d’incontri va a fare, a volte non ci riesce.
Invece difficile è per l’uomo il quale ha una libertà, che è data dalla sua intelligenza ed ha la possibilità di modificare l’ambiente a propria immagine e somiglianza (ma a volte fa dei casini pazzeschi). Ecco perché quando uno entra in una casa, va in un luogo, può capire che tipo d’incontri va a fare, a volte non ci riesce.
Adesso che
abbiamo ripulito l’ambiente, facciamo qualche passo avanti.
“La
maggioranza degli esseri umani quando tocca un
corpo, anche il proprio, lo fa da assente, da ignorante”.
Quando
uno tocca il proprio corpo e non sa, è come se toccasse il corpo di un altro.
Lo specchio di
Lacan è una prova che potete fare anche voi: vi mettete nudi davanti ad uno
specchio, vi osservate bene, poi chiudete gli occhi e ripassate tutto,
con molta attenzione, poi riaprite gli occhi e segnate le parti del corpo che vi
sono sfuggite. (Fate questa prova e poi
magari postate un commento).
Nel Kernel c’è il progetto base dell’uomo. Come io
sono progettato è all’interno di me, non sta scritto da nessuna altra parte. Io
che sono questo nucleo informatico di base.
Non si deve dire “Io ho un Kernel” ma “Io sono
un Kernel”, sono un progetto.
Se le cose non vanno bene, il servitore di
questo progetto, il direttore dei lavori di questo progetto, non funziona, ma
l’architetto ha fatto le cose bene. E’ l’Io il direttore dei lavori che deve
portare a esecuzione questo progetto, esattamente come si fa per una casa.
Infatti nei sogni la casa simboleggia l’Io come struttura, la persona come struttura,
la metafisica dell’esistenza.
Come vivi la tua sessualità
rispetto all’esterno? E come la vivi quando le porte della tua casa sono chiuse
e stai nella tua privacy?
Prima di
parlare bisogna riflettere molto perché ciò che è detto è irreversibile; non
solo, ma quando la parola tocca l’altro, lo condiziona e per forza di cose gli
fa compiere delle azioni, anche nel silenzio. Quindi e' bene fare attenzione
quando si pongono delle domande o si dànno delle risposte. Bisogna rivolgersi a persone che abbiano competenza per rispondere: non autorità sistemica ma
autorevolezza scientifica. Se questa manca e si ottiene la risposta, l’errore
non è di chi risponde ma di chi fa la domanda.
Le
domande si possono fare solo a chi è competente sull’argomento di cui si vuole
conoscere qualcosa.
Se si chiede, ad una persona che non ha
competenza su quella determinata materia, e si riceve una risposta, in base
alla quale si sbaglia e si compie una azione negativa, la colpa non è di chi dà la risposta ma di chi ha fatto la domanda.
Questo spiega
il fallimento di molte psicoterapie, quando uno va a scegliere lo
psicoterapeuta incompetente che risponde al complesso del cliente. Ma se uno va
dal Saggio e gli chiede da chi deve farsi curare, il Saggio, se quello è fuori, non gli dice di
curarsi da solo, ma gli dà sempre come psicoterapeuta il peggiore: peggiore per
lui e non in senso assoluto.
Guai ancora
peggiori se ci si affida a dei counselor.
E più il
Maestro è grande, più ti frega. “Non ti devi fidare di nessuno, nemmeno di
me, solo di te stesso e delle tue forze!”.
L’eterno
assente è il Kernel. Ma questo non vuol dire che è assente in eterno, è
l’Eterno che si presenzia in quanto assente alla percezione. E’ eternamente
assente nel fenomeno ma sempre presente nel prima del fenomeno. Se è noumeno
non può essere fenomeno, se è progetto non può essere corpo, o è l’uno o è
l’altro.
L’oggetto
trascendente è la grazia, la logica del dono dell’uomo, della donna, l’atto che
trascende se stesso. Un quadro di Caravaggio è un atto che trascende se stesso,
perché attraverso il segno, non il segno per il segno ma è un segno per essere,
dà il passaggio nel metafisico. “Live to
be”
Ora facciamo
un esperimento... Vi farò vedere cosa sono le immagini. Mi servono sette persone
per fare questa creatività.
(Una persona si mette al centro, tre persone
da un lato e tre dall’altro.)
Tre persone si
mettono a sinistra e rappresentano l’inconscio, tre si mettono a destra e
rappresentano lo stereotipo del conscio, del razionale. Di solito abbiamo tre
stereotipi che impediscono la nostra azione.
Tu (rivolto alla persona al centro) devi
pensare esclusivamente alla cosa che per te è la più importante in senso assoluto,
come se parlassi da sola: ci sono pensieri che vengono da una parte e altri che
vengono da un’altra, che si incontrano e si accavallano. Questo significa che i
pensieri vanno a cavallo, cioè s’imbizzarriscono. Allora, tu parla come se stessi da sola, comportati come se loro fossero trasparenti; dopo,
lascia che i tuoi pensieri vadano come vogliono e taci.
Allora
cominciano a parlare l’inconscio e la ragione:
quelli che stanno a destra sono la parte razionale e gli altri la parte istintiva o dell’inconscio. Loro possono dire tutto quello che vogliono, anche le parolacce, se ne hanno voglia, e gli altri devono essere i censori sistemici che devono riportare tutto nel binario del previsto, dell’organizzato, dovete essere la morale sistemica.
Sistema e personalità: a sinistra c’è la personalità che lei non sa, dall’altra parte c’è il sistema che impedisce a questa personalità di ‘uscire’. Gli altri presenti, nel silenzio, devono allearsi con ciò che ritengono più giusto, con tutta la loro forza. Ecco che cosa è il campo informatico.
quelli che stanno a destra sono la parte razionale e gli altri la parte istintiva o dell’inconscio. Loro possono dire tutto quello che vogliono, anche le parolacce, se ne hanno voglia, e gli altri devono essere i censori sistemici che devono riportare tutto nel binario del previsto, dell’organizzato, dovete essere la morale sistemica.
Sistema e personalità: a sinistra c’è la personalità che lei non sa, dall’altra parte c’è il sistema che impedisce a questa personalità di ‘uscire’. Gli altri presenti, nel silenzio, devono allearsi con ciò che ritengono più giusto, con tutta la loro forza. Ecco che cosa è il campo informatico.
(Si omette la trascrizione di questa attività
per rispetto della privacy dei partecipanti.)
Il luogo di
lavoro, dove si fa attività, rispecchia esattamente la configurazione
organizzativa interiore dell’Io che gestisce la storia.
Quindi se uno è trasandato, sporco, se non è
ordinato, rispecchia un errore nella gestione della propria esistenza. La cura,
non tanto del particolare che attiri l’attenzione dal tutto, ma dei particolari
di tutte le cellule della propria azienda deve essere olistica, deve
stare insieme in tutto. Se questo non accade, è perché c’è un errore
esistenziale interno alla persona e
non esterno nell'azienda o nel sociale.
Il sociale
enfatizza, catalizza, accelera il processo di degenerazione, ma l’errore è
sempre, solo ed esclusivamente un fatto personologico, cioè della logica della
persona. Il sogno da svegli, i sogni, le visualizzazioni, dànno lo spaccato
della persona, è una radiografia in technicolor, ultradimensionale,
iperspaziale.
Faccio un
esempio. Una persona dice di aver sognato un amico che gli dava dei numeri da
giocare al lotto. Questo significa che il suo amico gli dice che l’unica
possibilità che gli è rimasta della sua vita è di giocarsela al lotto, perché
ormai non c’è più niente da fare.
Infatti questa persona sta morendo, però se fa
buona consulenza, a dispetto di tutte le medicine potrebbe guarire. Come?
Facendo quello che gli istinti gli dicono di fare: l’amore con la natura.
L’amore con quell'albero, il profumo di quelle foglie, l’odore di quel cielo.
Bisogna imparare la biologia della mente di Dio,
prima di entrare nella trascendenza dell’Essere. Se non s’impara questo e si fa
solo stereotipo di sesso, in attesa di una trascendenza all’Uno che non arriva
mai, il gioco anche nel sociale è totalmente perdente.
In questo
gioco che noi facciamo, l’inconscio deve verbalizzare proprio come viene.
Bisogna imparare a governare i propri istinti. ‘Governare gli istinti’ significa essere cibernauti della propria
azione. Il cibernauta, che va per Internet, deve essere anche globalizzante la
propria azione.
L’erotismo
bianco non è connesso ad una perfezione esterna ma ad una funzione intima del
soggetto. Se nel tuo intimo sei perfetto, fuori va bene. Se voi siete qui, è
per il piacere reciproco.
Io qui non
offro una ‘Panda’ ma una ‘Rolls Royce’. Quindi chi vuole la Rolls
Royce è una persona che ha interesse verso altre cose, è un piacere diverso.
L’autista è l’Io.
Il Kernel non
sta mai alla guida, al più può essere l’amico che sta vicino, l’amico che a
volte prende la guida. Il Kernel sta nella sua ‘Limousine’ con i vetri fumé, vuole il piacere per il piacere, vuole
essere servito.
Però si può dare la predominanza del complesso
zampa
di gallina rappresentato dal complesso dominante e altri due o tre
stereotipi, che possono essere l’avarizia, la superbia, l’ambizione sfrenata,
il possesso, la prevaricazione; però ce n’è uno portante, che domina la nostra
situazione e che ci prefigura (il complesso materno - n.d.r.).
Esiste un certo
tipo d’intenzionalità femminile che porta tutti i complessi sul piano sessuale
o affettivo: è l’intenzionalità di possesso, in quanto carente di individuazione
storica (p.e. la Barbie invecchiata, la mamma ansiosa ed ossessiva).
Quindi la vera aggressione nell'umano è fatta
inconsciamente dalla femmina e in modo esposto dal maschio.
Ma in verità
quando c’è la cosiddetta violenza carnale, a volte, è la donna che fa la vera
aggressione esasperando il maschio, spingendolo semanticamente a fare di lei la vittima
innocente. Alla fine le vittime sono tutti e due.
E non si sa chi ha maggior pena, se quello che
va in galera o lei che ha prostituito se stessa in aggressione al maschio.
Per cui questa gestione della cosa parte
sempre ed esclusivamente da un errore di esistenza, sempre, sempre,
sempre....C’è sempre un ‘sì’ del soggetto a farsi aggredire, sia la femmina che il maschio stupido che viola il codice penale.
Ma che ci vai
a fare in discoteca e poi torni da sola alle tre di notte?
Può sembrare
strano ma se andiamo a leggere i sogni di queste persone vedremo quanto il
sesso rimane frustrato nel recondito delle loro anime. Ad esempio una signora
mi raccontava di un suo sogno dove sua nonna faceva vedere un film al partner
di lei.
Nel film si
vedeva la mamma della signora che teneva in braccio una bambina piccola
piccola: la sognatrice ovviamente, che si pone in dipendenza affettiva verso il
suo partner in una relazione Genitore/Bambino. Ogni amplesso, sotto il profilo
psicologico, è la consumazione di una violenza indotta da una vecchia
impossibilitata al coito.
Un incesto psichico tra due apparenti adulti.
Pesanti sintomi di pertinenza medica confermano. Anche se si adottano i
migliori metodi contraccettivi o si fa meticolosa attenzione ci si potrà
ingravidare di intenzionalità aliene che potranno inizialmente comparire come intimi
pruriti (p.e. candida albicans) per evolversi in qualcosa di più serio.
Torniamo al
discorso di prima. (Si rivolge ad una
persona ) Tu, dove ti fai aggredire consapevolmente dicendo ‘sì’ e da dove
parte?
Lei adesso ha un problema molto grosso, sta
facendo delle cose buone, e noi qui le stiamo offrendo un servizio. (Poi si rivolge agli altri) Dov’è che
lei inconsciamente permette l’aggressione e conseguentemente l’arresto della
propria unità di azione? Chi è che ha visto un’immagine?
J: Io
ho visto un albero con un uccellino, però non c’entra niente...
Non è vero che
non c’entra, hai visto bene.
Albero. Rappresenta l’individuazione, quindi il soggetto. Colui che sogna,
tanto per capirci. L’albero è letteralmente
la situazione del soggetto. Oppure di qualcun altro con cui siamo in
relazione affettiva, sentimentale, economica, amicale, …”
Uccelli. I sogni vanno letti secondo il criterio biologico. Gli uccelli non sono
agricoltori. Consumano i frutti dell’albero, dei raccolti di grano etc.
Sull’albero fanno il nido e questo significa una presenza non funzionale, non utile
(per l’albero). Applicando il criterio biologico denunciano relazioni
parassitarie a scapito del sognatore.
Tanto per
capirci: questo simbolo va letto ben oltre il risaputo simbolismo psicanalitico
del passero alato in cerca della passera.
Quindi tu hai
un parassita che ami. C’è un
uccellino che viene a beccare sul tuo albero, un qualcuno che fai scioccamente entrare nella tua casa. Scopri chi è (il suo partner è schizofrenico, violento,
possessivo e tossicodipendente, capace di vivere solo d’espedienti). Non
lamentarti poi se vieni qua con un occhio nero.
Dom.: L’immagine arriva da sé?
Se tu non fai
errori arriva l’immagine che ti dice qual è il tuo vero. Ma non bisogna fare
errori. ‘Errore’ significa errare, andare da un’altra parte.
L’inconscio cerca sempre la strada per
arrivare, nonostante la censura operata dalla rimozione... Ricordo una signora
che non andava d’accordo con il marito, però per amore dei figli, aveva
sublimato tutto nella danza, nella canasta, lunghe passeggiate senza mèta, a
lei proprio serviva...
Una volta ha
sognato che era in processione ed era tanto contenta perché c’era sempre l’elevazione
del ‘Santo’.
L’inconscio,
l’istinto erotico, ha cercato l’erezione anche durante la processione onirica
perché lei non ce la faceva più dopo anni di forzato digiuno.
Se non
sembrassi dissacratore e blasfemo potrei dire che nelle funzioni religiose
esiste la sublimazione del sesso in riti espiatori per la remissione di peccati
collettivi.
Ma questo non
è bene dirlo e quindi mi astengo.
Daniele
Bernabei.
Nessun commento:
Posta un commento