CANCRO
Cominciamo con un sogno:
Sono in uno studio
notarile insieme ad un notaio e ad un altro uomo che non conosco per stipulare
un atto di mutuo.
Poi mi trovo in una stanza a fianco in compagnia di due miei
colleghi di Banca e con loro parliamo di come sia noioso stipulare un atto di
mutuo poiché fa venire sonno.
Nuovamente mi trovo in compagnia del notaio che
mi porge l'atto di mutuo per farmelo firmare; dapprima appongo la mia la
sigla che ho depositato in banca, però poiché è un atto ufficiale decido che è
meglio firmare con la firma per esteso.
Si chiude la scena e mi ritrovo in
un'altra stanza dove trovo un pesce rosso fuori dall'acqua. Per salvarlo lo
prendo e lo metto in un sacchetto con dell'acqua per poterlo far vivere e il
pesce infatti riprende a nuotare dentro il sacchetto.
Mi trovo a nuotare nel
mare aperto e sto scappando da qualcuno che mi insegue, non so chi sia.
Trascino con me per un braccio una bambina piccola e con l'aiuto delle onde e
della marea riesco ad arrivare sulla spiaggia; nel momento in cui tocco la
sabbia la bambina scompare e mi ritrovo da solo.
È una bella giornata e mi
incammino verso la strada. Arrivato alla strada vedo che una parte è sommersa
dall'acqua come a Sabaudia dove c'è il mare, la sabbia, la strada, il laghetto.
L'acqua è limpida e riesco a vedere un piccolo granchietto; prendo una maschera
da sub per vedere meglio nell’acqua, ma non ci sono altri pesci, così poso la
maschera e torno sulla spiaggia a prendere il sole.
Sono nel podere di
famiglia, una proprietà di circa 80 ettari di terra con un rustico, una casa e
un capannone. Da anni l’intera proprietà
è stata venduta, ma adesso il proprietario di tutti quei beni è Mauro. Io sono
dentro la casa e ricevo una chiamata da mia madre che mi dice di essere nella
hall dell'ospedale Gemelli.
Io tranquillamente riaggancio non curandomi
dell'informazione, ma, quando esco da casa, vedo entrare un SUV nero con dentro
il compagno di mia madre e mia madre.
Mauro va loro incontro ma non li fa
entrare in casa ma li tiene fuori, nel retro, dove c'è un cortile.
Insieme a
Martina, Mauro gioca a carte (briscola a perdere) con mia madre e suo compagno.
Io invece salgo al primo piano della casa per recuperare un oggetto nella
stanza dove aveva dormito la sera prima Martina; non so che oggetto sia non lo trovo,
così scendo e raggiungo Mauro e Martina.
Quando sarebbe il mio turno di giocare, Mauro interrompe il gioco, così
mia madre e il suo compagno se ne vanno via con l'auto.
Sono da solo al mare,
è estate e la donna delle pulizie mi chiede di ordinare il giardino che sta tra
gli ombrelloni e le cabine dello stabilimento balneare. Io le dico che non è
necessario ma se le fa piacere può fare come più le pare; così la donna delle
pulizie mette tutto in ordine.
°°°°°
Sono in uno studio
notarile insieme ad un notaio e ad un altro uomo che non conosco per stipulare
un atto di mutuo.
Le immagini dicono quale è l’attuale situazione esistenziale
del sognatore.
Siamo in uno studio notarile per stipulare un mutuo. Insieme
col sognatore c’è uno sconosciuto (la parte inconscia del sognatore).
A cosa
serve questo mutuo?
Per recuperare la parte inconscia (l’ignoranza di sé stesso)
il sognatore deve sottoscrivere un atto formale che lo impegna a fare una
determinata cosa e deve pagare agendo in modo utile e funzionale per sé, anche
se questo può apparire noioso.
poi mi trovo in una
stanza a fianco in compagnia di due miei colleghi di Banca e con loro parliamo
di come sia noioso stipulare un atto di mutuo, poiché fa venire sonno.
Noioso per chi? Per due colleghi di banca che simboleggiano
la diade complessuale di un atteggiamento superficiale che non sa cogliere il
messaggio del sogno.
Cosa assai frequente in tutti coloro che non sanno
attribuire alle immagini la loro cruciale importanza.
Questo succede quando si chiede consiglio a persone amiche che però sono
profondamente ignoranti riguardo alle dinamiche inconsce che ipotecano
la nostra vita.
Bisogna andare dal notaio per pagare il mutuo e sciogliere
questa ipoteca. Troppo spesso ci confidiamo con persone assai impreparate, che
a loro modo dicono di volerci bene ma poi, alla resa dei conti, non sono altro
che dei portatori di modelli di vita non funzionali. Un tipico esempio: la
mamma ansiosa di cui ho fatto il ritratto nel mio post la mamma antibiotica.
Però nel sogno questo ostacolo viene superato ed ecco che
siamo di nuovo davanti al notaio che chiede di sottoscrivere il mutuo.
dapprima appongo la sigla che ho depositato in banca, però poiché è un atto ufficiale decido
che è meglio firmare con la firma per esteso.
Non basta la sigla per validare la sottoscrizione. Ovvero
l’impegno che viene richiesto non ricade in una semplice transazione monetaria
(la sigla depositata in banca), esso presuppone un impegno totale da parte del
sognatore che deve firmare per esteso: sta facendo un mutuo per salvare la
propria vita.
Tutto o niente. Non possono esserci compromessi.
Chi è il notaio?
Si chiude la scena e
mi ritrovo in un'altra stanza dove trovo un pesce rosso fuori dall'acqua. Per
salvarlo lo prendo e lo metto in un sacchetto con dell'acqua per poterlo far
vivere e il pesce infatti riprende a nuotare dentro il sacchetto.
Ed è proprio così. Il pesce che stava per morire ecco che
viene salvato da un po’ d’acqua contenuta in un sacchetto di plastica: il tempo
necessario e sufficiente per decidere di curarsi davvero ed iniziare così un
diverso iter terapeutico.
In altre parole: l’erotismo genitale torna a
rifiorire dopo essere stato avvelenato da cure antibiotiche allopatiche.
Stanno pure ricrescendo i capelli.
Tanto per inciso, non sono solo le cure chemioterapiche a
provocare i devastanti effetti collaterali loro attribuiti.
No.
Questo tipo di cura, fondata su un modello statistico (e
quindi non scientifico) rallenta, senza arrestarlo, il processo di mitosi
cellulare buono e cattivo senza però rimuoverne la causa scatenante che rimane nascosta a
qualsiasi indagine medica.
Prova ne sia che per tutti i tipi di tumore, nessuno
escluso, quando andiamo a leggere la scheda descrittiva di ciascuno di essi,
scopriamo che "di questo tumore non si
conoscono le cause ma soltanto alcuni (ipotetici) fattori predisponenti".
Eppure, se si usa un diverso approccio, la causa si
evidenzia in tutta la sua assoluta semplicità.
Basta osservare come le emozioni
incidono sul soma.
Faccio due esempi: a volte nei sogni siamo assaliti dai
nazisti o dai fascisti che rappresentano il sistema immunitario nella reazione
autoimmune.
Le formiche rosse nel sangue, nei sogni, non sono i globuli rossi ma le infusioni di chemio.
La medicina cerca di combattere ed uccidere i semplici soldati che
come mosche si moltiplicano senza sosta (la mitosi cellulare) e lì si ferma.
Nei sogni invece è possibile identificare, stanare ed eliminare il FUHRER (il
complesso dominante), nascosto nel bunker del profondo inconscio individuale.
Fuhrer Mother |
Molti medici adesso si stanno convertendo verso questo tipo
di diagnosi, sebbene fortemente osteggiati dalla violenza del modello ufficiale
di cura imposto dalla legge.
E' ben vero che ci sono molti ciarlatani che
propongono cure a base di bicarbonato, come quella di Tullio Simoncini.
Ma se cercate in rete,
nella controinformazione, potete accertarvi che non è sempre così. Bisogna però
armarsi di pazienza andando oltre le notizie diffuse dai media ed altri canali
ufficiali.
Questione di pigrizia mentale condita d’ignoranza,
arroganza, presunzione e fede.
Seguitiamo col sogno, ovvero con la risonanza per immagini della mente umana (per chi la sa
leggere).
Mi trovo a nuotare nel
mare aperto e sto scappando da qualcuno che mi insegue, non so chi sia.
Trascino con me per un braccio una bambina piccola e con l'aiuto delle onde e
della marea riesco ad arrivare sulla spiaggia; nel momento in cui tocco la
sabbia la bambina scompare e mi ritrovo da solo.
Nei sogni, a volte, il bambino simboleggia una vita nuova:
una neoplasia, ad esempio. Gravidanza e neoplasia sono omologhe. Nei sogni
indicano l’esistenza di una forma di vita impropria per l’organismo del
sognatore.
Nel sogno assai di frequente anche il maschio sogna di essere
gravido. In altre parole il sognatore ha dentro di sé un’incubazione aliena
sotto il profilo prettamente biologico. Non c’entra niente la fantascienza coi
vari mostriciattoli tentacolari, super-dentati, multicolore.
È molto peggio che nei film:
si tratta di cancro o di altre brutte
malattie.
La gravidanza è stata
portata a termine ed è nata una bambina.
Ovvero il tradimento di un istinto
basilare: l’erotismo genitale per cui il sognatore ogni volta che si
rapporta con una femmina è portato a scegliere un partner che ha
una psicologia di bambina: la prima donna che ha conosciuto quando lui era
piccolo (cfr. Il Complesso Dominante).
L’istinto si è
bloccato su quel tipo di scelta, sempre secondo il ciclo otto (leggiti il post) che ha
come conseguenza la svalutazione biologica della persona. Se ne vuoi sapere di
più leggiti il post Svalutation.
Molti psicologi e psicanalisti interpretano la gravidanza
come un progetto di vita legato allo sviluppo della propria persona.
Niente di più sbagliato.
Esattamente il contrario: un progetto di vita che consuma le
energie organiche.
Quando mai un umano maschio è stato ingravidato in senso
fisico? Si tratta quindi di un ingravidamento psichico con effettualità
biologica (mitosi neoplastica).
Qui la cura funziona e il sognatore riesce a fuggire dal suo
inseguitore sconosciuto (la persona in carne ed ossa che da tempo lo sta
tampinando ossessivamente) e che ritroviamo fra un po’ nella successiva partita
a carte, dove finalmente svela la sua identità.
Ecco che quando il
sognatore esce dal mare aiutato dalle onde e dalla MAREA anche la bambina scompare.
Poi vedremo quale è questo mare che fa da “effetto trigger”
per l’innesco della malattia. Se volete saperne di più sull’effetto trigger
leggetevi il post “La Sindrome di Stendhal”, e lì capirete tutto.
La marea nei sogni rappresenta le emozioni che a volte ci
sommergono. Emozioni legate all’innamoramento (la peggiore malattia secondo
Freud), al sesso, alla famiglia di origine e poi riattivate e ripetute
ossessivamente secondo il citato ciclo otto.
Come ad esempio voler fare,
coattivamente, un certo tipo di pesca (sesso) invece di andare a fare una salubre
passeggiata in montagna.
È una bella giornata e mi incammino verso la
strada. Arrivato alla strada vedo che una parte è sommersa dall'acqua come a
Sabaudia dove c'è il mare, la sabbia, la strada, il laghetto. L'acqua è limpida
e riesco a vedere un piccolo granchietto; prendo una maschera da sub per vedere
meglio nell’acqua, ma non ci sono altri pesci, così poso la maschera e torno
sulla spiaggia a prendere il sole
C’è il sole, è una bella giornata.
Quando c’è luce il buio
dell’inconscio si dirada evidenziando i processi mentali che girano in
back-ground.
Come tanti anni fa c’è una strada: una notissima litoranea
che dal promontorio del Circeo arriva fino a Latina, simile a quella del
paese in cui il sognatore è nato.
Il mare ha sommerso parte della strada.
Il
sognatore si mette la maschera da sub e va in esplorazione (entra nel suo
inconscio) e l’unica forma di vita che incontra è un piccolo granchietto (il
tumore residuale in via di guarigione).
Granchio = cancro.
La cosa più significativa è che in quell’acqua non c’è altra
forma di vita. Non ci sono i pesci che rappresentano gli istinti vitali.
La strada: il cammino (programmato) della nostra esistenza.
Ritorno a prendere il
sole
Beh! Ce ne è voluto di tempo per trovare il granchietto. Un
po’ di relax prima di proseguire.
SECONDA PARTE
Sono nel podere di
famiglia, una proprietà di circa 80 ettari di terra con un rustico, una casa e
un capannone. Da anni l’intera proprietà
è stata venduta, ma adesso il proprietario di tutti quei beni è Mauro.
Mauro è anche il nome del notaio cui è stata affidato l’intero
passato di Cesare (così si chiama il sognatore); la tenuta di 80 ettari con tre
manufatti che simboleggiano la sua famiglia di origine dove è stato programmato
il ciclo 8 (gli 80 ettari).
Bisogna ristrutturare
gli immobili (la struttura della personalità).
A Mauro è stato dato
quest’incarico come se lui fosse il proprietario.
In realtà Mauro è pure il
direttore dei lavori.
Lui ha il compito di entrare nel capannone e prendere l’attrezzatura
per ristrutturare il rustico (la coscienza di Cesare) in modo che diventi la
sua nuova casa.
Fino a che la nuova casa non sarà agibile, Cesare potrà stare
comunque in quella vecchia. Poi dovrà certamente traslocare.
Il resto del sogno si commenta da solo tanto evidente è il
suo significato.
Do solo qualche spunto.
SUV nero o carro funebre sono la stessa cosa.
Il solo gioco che si può fare coi nuovi arrivati è un gioco
a perdere secondo regole non biologiche: le carte nei sogni rappresentano la
programmazione antiumana della vita.
L’unica cosa che possiamo ricavare è una briscola
(che in gergo significa: pugno in faccia).
Meglio non fare entrare in casa questo tipo di giocatori!
Martina è un’amica di Cesare e di Mauro e anche lei conosce
assai bene questo tipo di giochi.
Meglio che Cesare si allontani per non
correre rischi. Cesare sale al primo piano (prende coscienza della situazione)
ma non è ancora abile a questo gioco (non riesce a trovare l'oggetto) e quando viene il suo turno Mauro
interrompe la partita e manda via i passeggeri del SUV.
SUV e ospedale sono le cure cui si sottopone Cesare.
L’oggetto che Cesare deve recuperare è l’abilità di Martina
a giocare a briscola senza rimetterci di salute, così come gli ha insegnato
Mauro. Infatti sono ormai diversi anni che a casa di Martina non arrivano più
SUV neri.
TERZA PARTE
Sono da solo al mare,
è estate e la donna delle pulizie mi chiede di ordinare il giardino che sta tra
gli ombrelloni e le cabine dello stabilimento balneare. Io le dico che non è
necessario ma se le fa piacere può fare come più le pare; così la donna delle
pulizie mette tutto in ordine.
Ma quale è stata la
cura che Cesare ha seguito, in aggiunta all’avvelenamento chemioterapico?
La cura che lo sta tirando fuori dal ciclo 8.
Mauro ha suggerito a Cesare una nuova diade evolutiva maschio/femmina
totalmente opposta al modello appreso in famiglia.
Una diade fondata su una
relazione a funzione utilitaristica tesa a ripulire la mente di Cesare dagli
stereotipi involutivi secondo i quali finora ha ricercato una compagna di vita.
Cesare è un anormale come me: gli piacciono le
donne.
Che ci volete fare, ognuno ha i suoi difetti.
Ciò che ci unisce è una profonda amicizia che non ha bisogno
di pertugi anatomici per consolidarsi.
Siamo allegri in
modo italiano senza traduzione inglese.
Nessuno è perfetto.
Anche Mauro è un mio caro amico e siamo così affiatati che a
volte ci scambiano per gemelli.
Premesso che ora Cesare vive da solo, chi è adesso la signora
che amorevolmente si prende cura di lui?
Una badante?
NO!
Circa venti anni fa in una lontana terra dove è ambientato
il romanzo apocrifo “La Tigre del Bengala” erroneamente attribuito ad Emilio Salgari,
una giovane ragazza fu promessa in sposa, senza il suo consenso, ad un uomo che
lei nemmeno conosceva.
Lei, figlia di un ricco direttore di banca, viveva nelle
agiatezze proprie di una casta superiore.
Nonostante le pressioni familiari, violò
gli usi e le consuetudini locali legate ad un attuale medio evo e preferì
fuggire da sola, senza nessuna risorsa, piuttosto che subire la violenza
ancestrale della sudditanza femminile.
Arrivò, dopo lungo peregrinare, in
Italia dove ora si è ben stabilita e lavora per poter aprire, appena potrà, un’attività
commerciale.
La stimo e so che non ha il complesso della femme fatale e nemmeno quello infantile di Barbie Vecchia.
Da alcuni mesi è l’assistente
alla persona di Cesare.
La segretaria personale del suo ISO di natura.
Lei non lo sa.
Io sì.
L’ultima parte del sogno dice che le
cose procedono assai bene. Lei sta mettendo in ordine il giardino di Cesare (il
suo ISO di natura).
Ciò significa che il complesso dominante (rappresentato
dalle cabine e dagli ombrelloni dove Cesare è nato e dove andava ancora tempo
fa è stato disattivato).
Cesare sta guarendo a dispetto di
tutti coloro che vogliono curarlo giocando a briscola.
Cari lettori so bene che quello che
scrivo a qualcuno può sembrare fantascienza.
Soprattutto coloro che si sono
accostati a questo tipo di conoscenza ma poi si sono allontanati per paura o perché
gli è venuto meno
Un cordiale saluto.
Daniele Bernabei