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domenica 29 maggio 2016

3 - DEPRESSIONE - Nuova Cura

INDICE DEI POST 

Questo blog è come scrivere i capitoli di un libro, per cui è opportuno, per poter capire il contenuto di un certo post, leggersi i post che lo precedono, altrimenti alcuni argomenti potrebbero risultare incomprensibili. Chiedo al cortese lettore di essere paziente e di spendere un po' del suo tempo per condividere con me i suoi commenti e le sue critiche, affinché mi aiuti a migliorare i concetti, il lessico, l'esposizione. 

Un sentito e cordiale grazie.

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Questa è l'ultima delle tre clip.



Alcune considerazioni.

Da circa un anno e mezzo ho ripreso a condurre alcuni incontri OPEN per diffondere l'approccio informatico dedicato alla psicologia.

L'interesse che suscita questa novità di pensiero, mutuata dalla filosofia e dalla psicologia umanistica, è notevole nella fase propedeutica di illustrazione e spiegazione.
La lettura delle immagini mentali è, a mio avviso, il più potente ed incisivo strumento diagnostico, curativo e prognostico per intervenire sul comportamento delle persone, sia come cura, sia come evoluzione.

Anche quando chiedo agli interessati di documentarsi e studiare i principi fondamentali della lettura delle immagini, la partecipazione attiva si mantiene consistente, con alcune defezioni, specialmente da parte di medici allopatici. Trovano difficoltà ad inserirsi tutti coloro che ritengono prioritario il valore del loro ed altrui sottocintola, il loro conseguente approccio viene inesorabilmente scoperto e vanificato (grazie ai loro sogni).

Ma coloro che hanno pressoché l'impossibilità di scorgere il significato e la dimensione della terza coscienza (l'alfabeto delle immagini) sono le persone incatenate al circuito familistico del culto della personalità. Sia di persone vive e, ancor peggio, di persone morte.
Nei sogni questa diade tanatica di dipendenza tombale si evidenzia con 'immagine egemone della matrice primaria: quella che poi genera ed alimenta il comportamenti ossessivi e ripetitivi delle diadi egemone-dipendenti.
Non sto dicendo questo per alimentare una discussione in proposito. Me ne guardo bene.

La prova: la si può ottenere attraverso la certificazione infallibile dei sogni di codeste persone, inesorabilmente perdute, che faranno di tutto (e di più) per evitare di mettersi in gioco; per evitare di farsi scoprire e svelare il vuoto della loro esistenza.
SOTTO IL VESTITO NIENTE.
Ed anche quando mi capita di incontrarle direttamente e chiedere loro: "Cosa hai sognato?", scappano via come  vampiri di fronte alla luce del sole (il sole del loro In Sè).
Non importa se sono dei perfetti sconosciuti oppure degli amici. Non importa se sono i figli, la madre o il professore universitario.
I loro occhi si riempiono di fredda paura ed incontenibile odio.

Non puoi bestemmiare il serpente che costella le loro menti.
E' il loro d'IO.

Il gioco perverso si attua nel ristretto ambito della psicologia negativa o vampirica che tratto in modo approfondito in queste clips, dove spiego l'eziologia della malattia più diffusa al mondo: la depressione, che non è assolutamente di competenza medica o psichiatrica.

Tanto per capirci e concludere:

Il culto della personalità non è solo quello imposto dal dittatore di turno.
No. 
Il dittatore è l'espressione dell'inconscio collettivo della nazione, di quel popolo, di quell'etnia.  
E' funzionale in quel contesto, anche quando diventa una burletta di morte come nella Corea del Nord.
Ci sono forme di dittatura assai più potenti ed estese come le lobbies farmaceutiche che impongono la coltura (non CULTURA!) globale del business del malato.

Il culto che io intendo è il riferimento affettivo verso la madre, per esempio, che è tanto più forte quanto più la madre è ignorante. Quanto più la madre è inconscia a sé stessa.
Quanto più la madre impedisce al figlio di crescere.
Non importa se la madre è viva o morta, non fa differenza.
Il programmatore può essere anche morto: il programma che ha immesso nella mente del figlio/a, no!
Faccio un esempio così aiuto pure qualche amico che stimo e che mi dispiacerebbe perdere a breve.

Ci sono molti modi per rappresentare, nei sogni, il circuito tanatico materno.

Jeronimus Cardano, nel suo libro dei sogni, tratta anche degli alberi e delle piante. 
Il legno degli alberi vivi è cosa buona; il legno degli alberi morti no.

Nei sogni i mobili, gli armadi, i comò, ... rappresentano parti del corpo malate o non funzionanti. 
Non solo. 
Siccome sono fatte di legno (morto) possono riferirsi al sognatore, come albero, e rappresentano i tempi e i luoghi quando al piccolo albero (il bambino) è stato tagliato l'istinto della vita.
Il legno morto è anche l'aspetto femminile degli stereotipi materni.
Così come la carta (il foglio, il giornale)  può rappresentare l'uso programmato a funzione non vitale dei genitali femminili.
Carta = imene (la parte per il tutto).
Mi rammento di un sogno dove la tromba dell'ascensore era tappezzata di carta con su scritti dei numeri, come delle date. Il diario di tutte le sco..te fatte male (candida e pruriti insopportabili).

Ma "legno" significa pure un'altra cosa: la barca.
Cosi come la barca significa "legno" (morto).

E quale è la forma della barca?
Non sto a spiegare.

Tanti anni fa avevo come amico G.G. che era ossessionato dalle motociclette (le battezzava col nome) ed era pure ossessionato dalla barca che  teneva il quel di Bracciano.
Sempre a parlare della sua barca, mattina, sera, pomeriggio, ...
Naturalmente era pure ossessionato dalle "barchette" che gli ronzavano intorno.

Nei sogni compariva costantemente la madre.

Da allora di marinai con barche e barchette ne ho incontrati parecchi. 





Ho assistito a numerosi naufragi senza poter fare niente di niente.

Tra poco inizia la stagione estiva e, forse, se qualche marinaio sta leggendo queste righe, capirà che i sogni sono come il bollettino dei naviganti.
Non si scherza con le notizie che trasmette.

Buona visione.

Dott.Daniele Bernabei




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