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giovedì 20 novembre 2014

50 - Il Perdono

INDICE DEI POST 

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Questo blog è un po' speciale. E' come scrivere i capitoli di un libro, per cui è opportuno, per poter capire il contenuto di un certo post, leggersi i post che lo precedono, altrimenti alcuni argomenti potrebbero risultare incomprensibili. Chiedo al cortese lettore di essere paziente e di spendere un po' del suo tempo per condividere con me i suoi commenti e le sue critiche, affinché mi aiuti a migliorare i concetti, il lessico, l'esposizione. 
Un sentito e cordiale grazie.

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"Dio sempre perdona, gli uomini perdonano a volte, la natura non perdona mai"

Così ha detto Papa Francesco ieri, 19 novembre 2014,  nel suo discorso alla FAO.

Sono  d'accordo con quanto asserito dal Pontefice. In queste parole c'è l'essenza di quanto ho scritto nel precedente post "Uccidere il Maestro".

Grazie Papa Francesco.

Sembrerebbe che Dio è buono mentre Madre Natura non lo è.
L'uomo un po' qua e un po' là... A seconda delle sue credenze, delle sue morali.
La Natura non perdona mai. Quando stai in mare lì non esiste perdono. Non esiste perdono nemmeno tra i tuoi compagni di pesca. 
In quei momenti sei parte dell'Oceano, sei dentro la legge implacabile del mare, là dove è il massimo della vita, dove nulla e niente  sono le leggi dell'uomo e zero è la legge del tuo dio.

Prima di avventurarti nella organizzatissima jungla della natura di acqua e di sale devi sapere e capire a cosa vai incontro. Sempre.
Puoi ridurre il rischio con equipaggiamento opportuno.
Leggi prima almeno tre diverse previsioni meteorologiche.
Riduci il rischio. Non lo elimini.
Se non sai nuotare è meglio che tu vada in discoteca o a farti uno spinello.
L'attenzione deve essere costante e bisogna vigilare su ogni minimo segnale.
Anche con mare calmo a volte mi è piombata addosso l'onda di tre metri.
Onde che hanno viaggiato migliaia di chilometri e le vedi di lontano arrivare quando l'orizzonte si alza.
Di notte, con la luna, vedi una linea nera che avanza.
Se stai sulla scogliera fuggi veloce.
Altrimenti puoi morire, tra mille sofferenze, col corpo lacerato.
Sulla spiaggia allontanati di qualche decina di metri.

Se sbagli paghi. Paghi subito e senza alcun processo.
Se sbagli non ci sono indulgenze.

Non puoi confessare a nessuno il tuo peccato. Conseguentemente non puoi essere perdonato.
Tu e la Natura. La dea Natura che ha il suo proprio implacabile ISO.
I' ISO di Natura per chi sa capirlo.
E anche chi ha studiato  scienze umanistiche di avanzatissima psicologia non sempre riesce ad entrare in sintonia col proprio singolo individuale ISO.
Quando c'è discrepanza, "SEMPRISSIMO", il sistema perfetto di Auditing Interno personale, ci avverte con le sue immagini su quanto sta accadendo e sulle sue conseguenze. 
Anche la nostra esistenza come individui ha il suo ISO di Natura e col suo sistema di Auditing "Semprissimo" (ovvero i sogni, le fantasie, i flash, ...) e il suo sistema di Recovery.
Il recovery della Natura sono le malattie. La malattia è un messaggio che viene scritto attraverso il linguaggio dei sintomi di alterazione psichica, alterazione funzionale, alterazione fisica.
La causalità di queste tre tipologie di sintomo è descritta nelle immagini generate da "Semprissimo" che, finalmente posso svelare, non è altro che L' INTERNAL AUDITOR DELL'ISO DI NATURA.
Nella nostra epoca il linguaggio della causalità dei sintomi è totalmente sconosciuto alla scienza medica ufficiale che si limita alla c.d. "cura sintomatica".
Il linguaggio di "SEMPRISSIMO" non viene usato in maniera appropriata in un contesto dove potrebbe invece rivelarsi utilissimo.
Così purtroppo stanno le cose.

La natura ti avverte sempre prima. Ti avverte... non ti perdona.

E' CHIARO IL CONCETTO?!!!

"SEMPRISSIMO" ha anche un'altra importante funzione: quando siamo in sintonia col nostro ISO di Natura ci dice come migliorare la nostra esistenza e come usare la creatività della nostra intelligenza umana.
La psicologia delle persone sane e vincenti.
Questa funzione è il DONO che la Natura ci offre.
L'ISO di Natura al posto del PER-DONO ha l' IN-DONO.
IN-DONO si riferisce sempre alla situazione presente proiettata in un altro presente che storicamente chiamiamo futuro, con la prospettiva di un possibile cammino evolutivo.
In-Dono e In-Sè coincidono.

Il perdono si riferisce alla situazione presente proiettata in un altro presente che storicamente chiamiamo  "passato"  a conferma dell'errore commesso. 

"RICICCIA"  è uno dei figli bastardi di "PERDONO".
"RICICCIA" è la cronicizzazione del sintomo. O meglio la continua riattivazione del sintomo con vicariazione "in pejus", spesso provocata dall'accanimento terapeutico.

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sabato 8 novembre 2014

45 - Uccidere il Maestro

INDICE DEI POST 

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Questo blog è un po' speciale. E' come scrivere i capitoli di un libro, per cui è opportuno, per poter capire il contenuto di un certo post, leggersi i post che lo precedono, altrimenti alcuni argomenti potrebbero risultare incomprensibili. Chiedo al cortese lettore di essere paziente e di spendere un po' del suo tempo per condividere con me i suoi commenti e le sue critiche, affinché mi aiuti a migliorare i concetti, il lessico, l'esposizione. 
Un sentito e cordiale grazie.



Dopo circa un mese di studi bio-logici nell' l'Oceano Atlantico, su come alcune persone sopravvivono ( e vivono) grazie ad un lavoro ultraprecario che non contempla scioperi, contratti di lavoro, job acts, statuti di lavoro, sindacati, ammortizzatori sociali, manifestazioni, TFR, pensione, e quant'altro. Dopo circa un mese di questa incredibile esperienza vissuta insieme con questa gente, condividendo pericoli, fatiche, delusioni e gioie nel ristretto spazio di una barca di 5 metri del pescatore Joao (detto Jonni).
Dopo circa un mese di levatacce alle 4,30 del mattino,  fino alle 3 del pomeriggio quando rientravamo al porto dopo 7, 8 ore di pesca al marlin, al tonno, al pesce serra, alla dorada, all'aguglia imperiale.... In un oceano con onde di due metri ed oltre che si frangono su impervie scogliere di impossibile approdo, sempre con l'occhio teso al nord foriero di raffiche improvvise e tempestose. Dopo aver rivissuto questa esperienza per l'ottava volta, mi accingo a scrivere qualcosa sul significato della parola "Maestro" grazie anche a silenti "lezioni",  sull'Oceano tenute dal prof. di pesca Jonni e dai suoi due muti assistenti Maia e Wualter.

La prima cosa che ho imparato:
l'Oceano è IL MAESTRO. Se commetti un solo errore ti uccide. Il maestro uccide e tu non puoi ucciderlo. E' un processo senza appello, senza avvocati, senza codici civili e penali. Sovrana è la legge della natura. Se la vivi allora vivi. Altrimenti muori.
La legge della natura non si rispetta. Si vive e basta.
Il pomeriggio quando rientri al porto ti senti vivo, ti senti più giovane.
Da trenta anni il prof. Jonni tutti i giorni (domenica esclusa) si alza alle 4,30 del mattino e va a pescare. Il denaro che guadagna è denaro vero. I mattoni della sua casa sono legati con malta impastata col suo sudore. 
Jonni: il mio professore di pesca.

Dopo queste esperienze scopri quanto valore ha la tua vita e quanto valore sono le ore di un tempo senza tempo. Senza passato, senza futuro. O vivi nel presente o muori.
Questa è la legge dell'Oceano, maestro di vita.
Impari vivendo.
Le onde sono le pagine del libro e tu le devi saper leggere. La voce del vento le muove.
Devi saperla ascoltare.
E vivi.
Altrimenti muori.

La costellazione del serpente si cela nell'inconscio di perdute memorie passate e  nell'incognito di disperate aspettative future. La costellazione del serpente è l'ologramma che impedisce di vivere l'eternità dell'attimo presente. 
Lì dove Io sono come atto perenne, senza fedi e senza speranze.


Al di qua dell'Oceano ci sono altri "maestri".
Essi sono il minuscolo transeunte dell'unico Maestro che è la Vita.
questi "maestri" , se valgono, si pagano, si usano e poi si lasciano.
E necessario saper distinguere quelli falsi da quelli veri.
Ma la falsità  è pure una caratteristica di chi  opera la scelta del suo maestro.
Il maestro vero diventa falso se tu sei falso e mefistofelicamente ti asseconda nella tua falsità.
Però ti insegna ad usare gli strumenti per scoprire questa falsità.
Uno di questi è "Semprissimo" (leggiti bene i post precedenti).

Anche il ciarlatano asseconda la tua falsità e ci si ingrassa.
Però non conosce la tua via.
E' un risvolto della costellazione del serpente.
Il ciarlatano esiste perché tu lo cerchi e lo vuoi, invece di cercare te stesso.

Il maestro lo si ama lasciandolo quando giunge il momento.
Se ami il maestro più di te stesso allora ti ammalerai e forse morirai.
Egli per farti sopravvivere ti consentirà la sua vicinanza secondo tua proiezione, ma ti dirà di prestare unicamente ascolto alle indicazioni di "Semprissimo".
Se il maestro ti paga allora non imparerai niente da lui. Diventi un suo semplice impiegato, un suo dipendente.

Quello che scrivo non è una contraddizione. 
Bisogna capire bene.

L'Oceano non è Maestro fallibile o infallibile.
Semplicemente è.
E' il Maestro.

Il maestro invece può fallire verso sè stesso se non rimuove i sintomi che certificano la sua fallacia.
Se non li rimuove inevitabilmente muore.
Muore prima e più velocemente di chi maestro non è.
Il maestro sa. 
Questo sapere accelera l'allontanamento dalla Vita.
Quando il processo tra immagine e sintomo diventa irreversibile il maestro muore in pochi giorni.


Chi conosce la costellazione del serpente può sapere la causa di questo tramonto. 

Chi ha studiato gli insegnamenti del maestro sa che quello che scrivo è vero.
Sa che è vero però gli dà fastidio.
Gli dà fastidio che io lo dica e per questo potrei essere odiato.
Questo è il sintomo della nevrosi.
Forse rifiuterà di leggere il seguito di questo post.
Addio.
E per sempre.

Chi invece riesce a fare epochè (leggi i post precedenti) e a sospendere il giudizio fino alla fine, è mio amico anche se poi potrà essere in disaccordo con me.
Grazie.


Come uccide la costellazione del serpente.


Prima del sintomo somatico c'è sempre e comunque il sintomo informatico. Sempre e comunque.

Il sintomo informatico è l'immagine che "Semprissimo" ti fa vedere in quanto Internal Auditor (leggi post precedenti) della tua mente. O meglio Internal Auditor della tua vita.
Dico Internal Auditor perchè, come ho già scritto, questo è il ruolo di "Semprissimo" il sottosistema di monitoraggio delle attività mentali del sistema operativo cerebrale, da me battezzato col nome di MINDOWS.
E finalmente qui disvelo l'arcano:
"Semprissimo" non sono altro che le immagini che continuamente (25 ore al giorno) si presentano come sogni, fantasie, flash, lapsus, etc.

Se  non ricordate i sogni, mi dispiace per voi, ma state dentro la costellazione del serpente fino ai capelli.
Se invece ve li rammentate e volete capirci qualcosa compratevi un buon manuale di onirologia.
Lasciate stare Internet e googlate varie che sono un'offesa alla complessa e variegata serietà delle immagini proposte da "Semprissimo".
Sono trent'anni che studio onirologia e di libri su questo argomento ne ho letti e studiati tanti.
Per cominciare compratevi ONIROCRITICA di Artemidoro di Daldi e  lì ci ritroverete di tutto e di più circa quello che Freud ha scritto nella sua "Interpretazione dei Sogni" che consiglio caldamente di leggere solo "en passant".
Poi potete dare una occhiata a Strephon Kaplan-Williams  e al suo  Dream Alphabet (con Android non potete leggerlo perché non c'è il plug-in) o comprarvi su Amazon le sue Dream Cards. E qui siamo a un livello decisamente superiore.
Ma se volete il top su come si leggono, e sottolineo "leggono", i sogni allora dovete per forza affidarvi ad un libro scritto da un "eretico" della psicologia. Un autore da molti amato ma da alcuni profondamente odiato e contestato. Se riprendete il mio post "Vinum Est" capirete che quello che vi consiglio di leggere è il libro non la biografia dell'autore: Antonio Meneghetti, che ho personalmente conosciuto e dal quale, con rispetto, mi sono allontanato quando ho imparato il linguaggio dei sogni. I miei sogni dicevano che il mio cammino era altrove.
In questo libro la disamina sui sogni è fatta in maniera scientifica ed esaustiva. E' un libro di non facile lettura ma il suo contenuto è avanti di decenni rispetto ad altre pubblicazioni sull'argomento.
Il libro s'intitola "L'Immagine e L'Inconscio" e potete trovarlo su Libreria Universitaria QUI.

Certo che di letteratura sui sogni ce n'è di buona e di cattiva fino ad arrivare a quella fecale delle varie "smorfie" che vanno bene per le comari ignoranti e gli indovini da fiera paesana.
Personalmente con la "smorfia"  napoletana e quella moderna non la userei nemmeno come carta igienica.

E proprio questa letteratura "pattumiera", propugnata e diffusa da emeriti ciarlatani, che ha rovinato l'importanza dei sogni.

I sogni, invece, sono un sistema informatico perfetto. 
Anche nei sogni compare la "costellazione del serpente" che nel suddetto libro è chiamata "monitor di deflessione".
Ma non è questa la sede per entrare nello specifico.
Se dopo aver comprato il libro vi restano difficili alcuni passaggi posso darvi una mano a sciogliere i vostri eventuali dubbi.

"Semprissimo", ovvero i sogni, è la via maestra per verificare se siamo oppure non siamo.
Possiamo esistere senza essere (noi stessi). Oppure semplicemente essere.
Io sono. Ego sum.
Il seguito è solo fenomenologia.

E veniamo al titolo di questo post: "Uccidere il Maestro".

Il maestro va ucciso in senso metaforico. Mica devi usare il Kalasnikof!

NON SCHOLAE SED VITAE DISCIMUS:
NON IMPARIAMO PER LA SCUOLA O PER IL SUO MAESTRO BENSI' PER LA VITA.
STUDIAMO PER IMPARARE A DISTINGUERE LE OCCASIONI, LE OPPORTUNITA' CHE LA VITA CI PRESENTA. PER IMPARARE AD EVITARE I PERICOLI E GLI INGANNI CHE OSTACOLANO LA PERCEZIONE DI QUESTE OCCASIONI.
LA DIADE: TU E LA VITA CHE SI FA MONADE QUANDO TU LA VIVI.
SE PERMANE INVECE L'IMMAGINE DEL MAESTRO SI VERIFICA UNA TRIADE IN CUI LA COSTELLAZIONE DEL SERPENTE, SOTTO LE SPOGLIE EMOTIVE DELLA FIGURA MAGISTRALE IMPEDISCE LA MITOSI CREATIVA DEL PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE: LA PERENNE RINASCITA DELL'IO.


Mica facile il concetto. Estremamente semplice però.

Alla fine il punto di riferimento sei sempre e solo tu. "Semprissimo" ti aiuta a verificare la congruenza delle tue scelte. Non altro.

Oppure il maestro per una qualche sua fallacia si autodefunge.

E qui entriamo nella seconda parte del post dove il nevrotico sarà più volte tentato di chiudere la finestra.
Addio.
E per sempre.

Che giro mi tocca fare per entrare in argomento nella "speranza" di non urtare la suscettibilità di permalosi pregiudizi!
Epochè per favore.

Quanto più l'individuo è intelligente e saggio tanto più la costellazione del serpente emette il suo veleno informatico per distruggerlo. Veleno analogico, veleno digitale, veleno familistico, veleno razziale. 
veleno analogico  tipo  "passaparola" della comare culona. Veleno digitale come stereotipo eterno di un "riciccia" (leggi blog precedenti) internettiano, ovvero siti critici, offensivi, denigratori, e loro mirrors.

Veleno familistico di matrice femminile come rivalsa di un primato perduto o disconosciuto di cui i dipendenti affettivi (i figli p.e.) sono l'innaturale eredità psicogenetica.

Veleno razziale di matrice inter-aliena che colonizza il sapere del maestro.

Quattro tipologie di sintomi.
La quarta è la peggiore ed stata da me scoperta navigando su Facebook.
Una foto dove  c'è l'abbraccio col morente (la figlia che abbraccia il padre prossimo alla morte).
ed un'altra foto dove, col beneplacito materno, si celebra la coniugio razziale.

Supponiamo che un certo gruppo di scienziati scopra che in una certa razza ci sia un'appendice informatica che rende tale razza egemone rispetto alle altre. Egemone come potere finanziario ed economico, come primato di ricerca scientifica e sue applicazioni. Egemone come potenza militare e come capacità politica e mediatica.

Questa egemonia "ombra", di fatto, condiziona i governi di molti paesi.

L'appendice informatica di cui parlo non è altro che la capacità di usare la costellazione del serpente a proprio vantaggio; a scopo utilitaristico.

In un post dicevo che Eva la sapeva lunga ma un po' più corta del serpente.
Bene, la supremazia economica, politica, religiosa, finanziaria, mediatica, culturale e scientifica si evolve come egemonia quando si conosce e si utilizza come modello la costellazione del serpente. 

Ovvero bisogna saperne una più del serpente.

Per far questo è necessaria una epochè totale e una metànoia che ci faccia risorgere senza fede, senza pregiudizi, senza stereotipi.
I cosiddetto "Diavolo" o "Satana", che dir si voglia, non è altro che la personificazione del sistema informatico "Costellazione del Serpente". 
E guarda caso questo sistema "Maligno" è pure il criterio che misura la distanza che separa l'individuo dal suo ISO di natura. Quanto più ti allontani dal tuo Oceano Maestro (di vita) tanto più la costellazione del serpente ti invade e ti rende alieno a te stesso.
La prima cosa che accade è che non ricordi più i tuoi sogni: il firewall e l'antivirus di "Semprissimo" sono messi in stand-by.

Esisti ma non sei più te stesso.

I sintomi fisici di (in)competenza medica certificano questo allontanamento.
Altro sintomo è l'incremento continuo della spesa per cure mediche certificato dalle Regioni e dal Ministero delle Malattia.
Per inciso il Ministero della Sanità spende solo per curare e prevenire le malattie.
Quindi si dovrebbe chiamare appunto Ministero della Malattia.
Se fosse della sanità invece si dovrebbe occupare delle persone sane e di come renderle più belle e felici.
Ma a quel che mi risulta non esiste in nessun paese tale istituzione.

Anche chi si professa maestro può cadere nella panìa della costellazione del serpente.
Ci può cadere anche se è un maestro che ha scoperto come funziona analogicamente la costellazione del serpente.
Sottolineo analogicamente.
Se però questo maestro non conosce l'informatica digitale o pur "conoscendola" non sa nemmeno accendere un PC, o non sa nulla di come funziona Internet, allora sarà inevitabilmente morso dal serpente digitale.

Il Maestro uccide sé stesso.

Poi, da parte dei sudditi, la caccia alle streghe per trovare l'autore del regicidio che altri non è se non il Re medesimo.


Daniele Bernabei